Il Diritto dell'Unione EuropeaEISSN 2465-2474 / ISSN 1125-8551
G. Giappichelli Editore

10/01/2017 - Il Tribunale condanna l'Unione europea a risarcire i danni per l'eccessiva durata di un procedimento giurisdizionale svoltosi dinanzi ai giudici dell'Unione

argomento: Giurisprudenza - Unione Europea

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Con una sentenza del 10 gennaio 2016, il Tribunale dell’Unione europea, statuendo in composizione ampliata, ha per la prima volta accolto (in parte) i ricorsi per risarcimento del danno ricevuto da due società a causa dell’eccessiva durata del procedimento da esse avviato per l’annullamento di una decisione della Commissione europea nel settore dei sacchi industriali, e svoltosi tra il 2006 e il 2013 dapprima dinanzi allo stesso Tribunale e poi, in appello, dinanzi alla Corte di giustizia (si veda il relativo comunicato stampa). Il Tribunale ha ritenuto, infatti, che nel caso di specie il diritto ad avere una decisione entro un termine ragionevole, sancito dall’art. 47, co. 2, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, è stato effettivamente «violato in ragione dell’eccessiva durata del procedimento» in questione, visto che la durata di 46 mesi dalla fine della fase scritta del procedimento all’apertura della fase orale del procedimento «rende manifesto un periodo di inerzia ingiustificata di 20 mesi» nella gestione della causa. Di conseguenza, il Tribunale ha riconosciuto alle due società un’indennità di complessivi 50.000 € a titolo di danno materiale (pagamento di spese di garanzia bancaria) e di danno morale per il prolungato stato d’incertezza nel quale le società si sono ritrovate.