Il Diritto dell'Unione EuropeaEISSN 2465-2474 / ISSN 1125-8551
G. Giappichelli Editore

25/02/2016 - Proroga al 2020 delle concessioni demaniali marittime e lacustri a uso turistico-ricreativo italiane. L’Avvocato generale propone alla Corte di giustizia di dichiararne l’incompatibilità con la direttiva servizi

argomento: Giurisprudenza - Unione Europea

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Il 25 febbraio 2016 l'avvocato generale Maciej Szpunar ha presentato le sue conclusioni sui rinvii pregiudiziali con i quali il TAR Lombardia (causa C-458/14) e il TAR Sardegna (causa C-67/15) hanno interrogato la Corte di giustizia sulla compatibilità con la direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno, della legge con cui l’Italia ha prorogato fino al 31 dicembre 2020 tutte le concessioni demaniali marittime e lacustri a uso turistico-ricreativo. In particolare, l’art. 12, parr. 1 e 2, della direttiva prevede che, qualora il numero di autorizzazioni disponibili sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali o delle capacità tecniche, le autorizzazioni debbano essere rilasciate mediante una procedura di selezione imparziale e trasparente, per una durata limitata, e non possano prevedere un rinnovo automatico.

Si ricorda che nel 2009 il regime italiano di affidamento di queste concessioni era stato oggetto di una procedura d’infrazione, a seguito della quale, e contestualmente ad una loro proroga fino al 31 dicembre 2015, concordata con la Commissione europea, si era provveduto ad abrogare l’art. 37, co. 2, cod. nav., che disponeva una preferenza per il concessionario uscente in sede di riaffidamento della concessione (art. 1, co. 18, d.l. 194/2009), e l’art. 01, co. 2, del d.l. 400/1993, che prevedeva un meccanismo di rinnovo automatico delle concessioni sessennali (art. 11 della legge 15 dicembre 2011 n. 217 - Legge comunitaria 2010). Dopo la chiusura nel 2012 della procedura d’infrazione, decisa dalla Commissione a seguito dell’adozione di queste misure legislative, il Parlamento italiano ha però ulteriormente prorogato fino a tutto il 2020 tali concessioni in sede di conversione del d.l. 179/2012 (“Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”).

Nelle sue conclusioni l'avvocato generale Szpunar propone ora alla Corte di giustizia di interpretare l'art. 12 della direttiva 2006/123/CE, nel senso che esso “osta ad una normativa nazionale che proroga automaticamente la data di scadenza delle autorizzazioni relative allo sfruttamento del demanio pubblico marittimo e lacuale”.