Il Diritto dell'Unione EuropeaEISSN 2465-2474 / ISSN 1125-8551
G. Giappichelli Editore

31/10/2019 - L’Avvocato generale propone di condannare Ungheria, Polonia e Repubblica ceca per il mancato rispetto del meccanismo di ricollocazione dei migranti da Italia e Grecia del 2015

argomento: Giurisprudenza - Unione Europea

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Nelle sue conclusioni del 31 ottobre 2019 nelle cause C-715/17, Commissione c. Polonia, C-718/17, Commissione c. Ungheria, C-719/17, e Commissione c. Repubblica ceca, l’Avvocato generale Sharpston ha proposto alla Corte di giustizia di condannare i tre Stati membri ai sensi dell’art. 258 TFUE per il loro rifiuto di dare attuazione alle decisioni del Consiglio n. (UE) 2015/1523 del 14 settembre 2015 e n. 2015/1601 del 22 settembre 2015, che hanno istituito misure temporanee nel settore della protezione internazionale a beneficio dell'Italia e della Grecia.

L’Avvocato generale ha tra l’altro sottolineato come il rispetto dello Stato di diritto da parte di uno Stato membro implichi il rispetto dei propri obblighi giuridici: non rispettare gli stessi perché, in un caso particolare, risultino sgraditi o impopolari rappresenta infatti un pericoloso primo passo verso il collasso di una società ordinata e strutturata, basata sullo Stato di diritto. A suo avviso, inoltre, in base al principio di leale cooperazione ciascuno Stato membro ha il diritto di aspettarsi che gli altri Stati membri rispettino i propri obblighi con la dovuta diligenza; così come, per converso, il principio di solidarietà implica necessariamente l'accettazione della condivisione degli oneri tra di essi.