Il Diritto dell'Unione EuropeaEISSN 2465-2474 / ISSN 1125-8551
G. Giappichelli Editore

13/10/2016 - Turchia paese non sicuro, secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo

argomento: Giurisprudenza - Internazionale

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Con una sentenza del 13 ottobre 2016 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Grecia per violazione di alcune norme della Convenzione di Roma del 1950 in un caso riguardante un richiedente asilo in attesa dal 2002 di una decisione sulla sua richiesta da parte delle competenti autorità greche.

Nella sentenza, oltre a concludere nel senso che un’attesa così lunga per ottenere una risposta a una domanda d’asilo comporta una violazione del diritto del richiedente asilo al rispetto della propria vita privata, tutelato dall’art. 8 della CEDU, la Corte di Strasburgo ha posto a base della condanna anche il fatto che l’interessato, cittadino turco, potesse essere rinviato in Turchia, paese “non sicuro”, perché lì, per la sua appartenenza all’etnia curda, egli correrebbe un serio rischio di essere sottoposto a trattamenti inumani e degradanti vietati dall’art. 3 della stessa Convenzione.