Il Diritto dell'Unione EuropeaEISSN 2465-2474 / ISSN 1125-8551
G. Giappichelli Editore

09/03/2017 - Parità di trattamento: la Corte di giustizia si pronuncia in favore di una normativa di uno Stato membro che conferisce ai lavoratori subordinati con determinate disabilità una tutela speciale

argomento: Giurisprudenza - Unione Europea

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Il 9 marzo 2017 la Corte di giustizia si è pronunciata su un ricorso in via pregiudiziale riguardante l’art. 7, par. 2, della direttiva 2000/78/CE che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro. La Corte ha ritenuto che il suddetto articolo della direttiva, letto in combinato disposto con il principio generale di parità di trattamento, sancito agli artt. 20 e 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, deve essere interpretato nel senso che esso consente una normativa di uno Stato membro che conferisce ai lavoratori subordinati con determinate disabilità una tutela speciale preventiva in caso di licenziamento, senza tuttavia conferire tale tutela ai pubblici impiegati con le stesse disabilità, a meno che sia dimostrata una violazione del principio di parità di trattamento, circostanza che spetta al giudice del rinvio verificare. Tale verifica deve essere fondata su un’analisi incentrata sull’insieme delle norme di diritto nazionale pertinenti che disciplinano le posizioni dei lavoratori subordinati con una determinata disabilità, da un lato, e le posizioni dei pubblici impiegati con la medesima disabilità, dall’altro lato. Inoltre, la Corte ha stabilito che nel caso in cui l’art. 7, par. 2, della direttiva 2000/78/CE, ostasse alla normativa di uno Stato membro, l’obbligo di rispettare il diritto dell’Unione europea esigerebbe che l’ambito di applicazione delle norme nazionali che tutelano i lavoratori subordinati con una determinata disabilità fosse esteso, affinché di tale tutela beneficino anche i pubblici impiegati con la stessa disabilità.