Il Diritto dell'Unione EuropeaEISSN 2465-2474 / ISSN 1125-8551
G. Giappichelli Editore

17/11/2015 - Subordinazione dell’aggiudicazione di un appalto al pagamento di un salario minimo. Sentenza della Corte di giustizia nel caso Regiopost

argomento: Giurisprudenza - Unione Europea

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Con una sentenza del 17 novembre 2015 nel caso RegioPost GmbH & Co. KG / Stadt Landau in der Pfalz (causa C-115/14), la Corte di giustizia ha dichiarato che la direttiva 2004/18, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, non osta a una normativa che imponga agli offerenti e ai loro subappaltatori di impegnarsi, mediante una dichiarazione scritta da allegarsi all’offerta, a versare un salario minimo prefissato al personale assegnato all’esecuzione delle prestazioni. Secondo la Corte, infatti, l’obbligo di cui trattasi costituisce una condizione particolare ammessa, in linea di principio, dalla direttiva, giacché riguarda l'esecuzione dell'appalto, ed è basata su considerazioni di tipo sociale. Tale obbligo risulta peraltro compatibile anche con un’altra direttiva dell’Unione, la direttiva 96/71 sul distacco dei lavoratori, che prevede una tariffa salariale minima. Il salario minimo di cui trattasi è quindi parte del livello di protezione che deve essere garantito ai lavoratori distaccati dalle imprese stabilite in altri Stati membri, per l’esecuzione dell’appalto pubblico.

La Corte ha affermato altresì che la direttiva 2004/18 non osta a una normativa che preveda l’esclusione, dalla partecipazione a una procedura di appalto pubblico, degli offerenti e dei loro subappaltatori che si rifiutino di impegnarsi, mediante una dichiarazione scritta allegata alla loro offerta, a versare un salario minimo prefissato al personale assegnato all’esecuzione delle prestazioni. Infatti, come non osta a che sia richiesto un impegno scritto relativo al rispetto di un salario minimo, la direttiva consente del pari di escludere dalla partecipazione a una gara d’appalto pubblico un offerente che rifiuti di assumere un impegno siffatto.