Il Diritto dell'Unione EuropeaEISSN 2465-2474 / ISSN 1125-8551
G. Giappichelli Editore

30/03/2015 - Sulla portata dell’art. 260, par. 3, TFUE. Sanzioni pecuniarie anche per scorretto recepimento di direttive legislative? Delle conclusioni dell’Avvocato generale rimaste senza risposta

argomento: Giurisprudenza - Unione Europea

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Nelle sue conclusioni pronunciate in causa C-320/13, Commissione c. Polonia, le prime in assoluto sull’art. 260, par. 3, TFUE, l’Avvocato generale belga, Melchior Wathelet, ha sviluppato un’interpretazione senz’altro innovativa della portata di questo articolo, che, com’è noto, prevede la possibilità che uno Stato sia condannato al pagamento di una somma forfettaria o di una penalità in caso di mancato recepimento di una direttiva legislativa entro il termine da questa indicato. Secondo Wathelet, infatti, l’articolo in questione autorizzerebbe la Commissione a chiedere alla Corte di comminare una penalità o una somma forfettaria a uno Stato membro anche nel caso in cui questo abbia proceduto ad un recepimento tempestivo, ma scorretto di una data direttiva. Questa prospettazione dell’Avvocato generale non ha trovato nel caso specifico conferma da parte della Corte. Prima che la stessa si pronunciasse, infatti, la Polonia ha provveduto al recepimento della direttiva oggetto della procedura d’infrazione e la Commissione ha desistito dal ricorso. Di conseguenza, con ordinanza della Corte del 30 marzo 2015, che ugualmente si allega, la causa è stata radiata dal ruolo senza arrivare a sentenza.