argomento: Giurisprudenza - Unione Europea
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Con una sentenza del 19 giugno 2018 (T-86/17, Marion Le Pen C. Parlamento europeo), il Tribunale dell’Unione ha respinto il ricorso di Marine Le Pen, deputata al Parlamento europeo dal 2009 al 2017, contro la decisione con cui il Segretario generale del Parlamento ha deciso di recuperare le somme ad ella indebitamente versate a titolo di assistenza parlamentare, per non aver dimostrato fornito la prova dell’esistenza di un’attività della collaboratrice impiegata come assistente parlamentare, che fosse effettivamente, direttamente ed esclusivamente connessa al suo mandato
In particolare, secondo il Tribunale, la possibilità per il Parlamento di decidere il recupero di somme indebitamente versate ai suoi membri a titolo di indennità di assistenza parlamentare non ne pregiudica l’indipendenza. E spetta ad essi, e non al Parlamento, provare che gli importi percepiti sono stati utilizzati al fine di coprire le spese effettivamente sostenute e derivanti integralmente ed esclusivamente dall’impiego dei loro assistenti.