argomento: Giurisprudenza - Unione Europea
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In una sentenza del 16 dicembre 2021 (C-203/20, A.B. e a. (Révocation d’une amnistie)) la Corte di giustizia ha affermato che l’art. 50 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea dev’essere interpretato nel senso che esso non osta all’emissione di un mandato d’arresto europeo nei confronti di una persona contro la quale è stata esercitata l’azione penale e questa è stata inizialmente interrotta da una decisione giurisdizionale definitiva adottata sulla base di un’amnistia e ripresa a seguito dell’adozione di una legge che revoca tale amnistia e annulla detta decisione giurisdizionale, qualora quest’ultima sia stata adottata prima di qualsiasi esame della responsabilità penale della persona interessata.
Inoltre, secondo la Corte, la direttiva 2012/13/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2012, sul diritto all’informazione nei procedimenti penali, dev’essere interpretata nel senso che essa non è applicabile a un procedimento di natura legislativa relativo alla revoca di un’amnistia, né a un procedimento giurisdizionale avente ad oggetto il controllo della conformità di tale revoca alla Costituzione nazionale.