Il Diritto dell'Unione EuropeaEISSN 2465-2474 / ISSN 1125-8551
G. Giappichelli Editore

03/06/2021 - Successione di contratti a tempo determinato e ricercatori universitari

argomento: Giurisprudenza - Unione Europea

Articoli Correlati: università ricercatori contratti

Rispondendo a una domanda di pronuncia pregiudiziale del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio (Italia), la Corte di giustizia ha affermato il 3 giugno 2021 (C-326/19, EB c. Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca − MIUR, Università degli Studi «Roma Tre») che la clausola 5 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo1999, che figura in allegato alla direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, deve essere interpretata nel senso che essa non osta a una normativa nazionale in forza della quale è prevista, per quanto riguarda l’assunzione dei ricercatori universitari, la stipulazione di un contratto a tempo determinato per un periodo di tre anni, con una sola possibilità di proroga per un periodo massimo di due anni, subordinando, da un lato, la stipulazione di tali contratti alla condizione che siano disponibili risorse «per la programmazione, al fine di svolgere attività di ricerca, di didattica, di didattica integrativa e di servizio agli studenti», e, dall’altro, la proroga di tali contratti alla «positiva valutazione delle attività didattiche e di ricerca svolte», senza che sia necessario che tale normativa stabilisca i criteri oggettivi e trasparenti che consentano di verificare se la stipulazione e il rinnovo di tali contratti rispondano effettivamente a un’esigenza reale, se essi siano idonei a conseguire l’obiettivo perseguito e siano necessari a tal fine.