Il Diritto dell'Unione EuropeaEISSN 2465-2474 / ISSN 1125-8551
G. Giappichelli Editore

09/06/2021 - Nuovo pacchetto infrazioni della Commissione

argomento: Documentazione - Unione Europea

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Nel corso della periodica tornata dedicata alle procedure di infrazione, la Commissione europea ha adottato il 9 giugno 2021 un nuovo pacchetto di decisioni in materia, riguardanti l’apertura di nuove procedure ovvero l’aggravamento o l’archiviazione di procedure già aperte. Complessivamente le decisioni prese sono state 410, che includono, oltre a 73 nuove procedure ex art. 258 TFUE, 86 pareri motivati, 2 messe in mora ex art. 260 TFUE, e 9 ricorsi alla Corte di giustizia (di cui uno ex art. 260, par. 3, TFUE). Per converso sono ben 233 le archiviazioni di procedure preesistenti.

Le decisioni più rilevanti del pacchetto sono state specificatamente segnalate dalla Commissione in un apposito Comunicato stampa. Tra queste vanno in particolare menzionate, da un lato, la messa in mora ex art. 258 contro la Germania per la sentenza del 5 maggio 2020 della sua Corte costituzionale nel caso del Programma PSPP della Banca centrale europea; e, dall’altro, le decisioni di deferire la Repubblica Ceca e la Polonia alla Corte per talune limitazioni da esse poste all’attività politica dei cittadini dell’Unione. Quanto invece al ricorso art. 260, par. 3, esso riguarda il mancato recepimento da parte del Lussemburgo della direttiva 2014/42/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 aprile 2014, relativa al congelamento e alla confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nell’Unione europea.  

Per quanto riguarda invece specificamente l’Italia, le decisioni sono state 16. Di queste, a parte la chiusura di un caso di pre-infrazione, 9 hanno riguardato l’archiviazione di precedenti procedure, 5 l’apertura di nuove, e una il deferimento alla Corte di giustizia ai sensi dell’art. 258 TFUE per il mancato rispetto della direttiva 98/83/CE sull'acqua potabile, che impone agli Stati membri

di garantire che le acque destinate al consumo umano siano salubri e pulite, e richiede che nell'acqua potabile non siano presenti microrganismi e parassiti, né sostanze che potrebbero rappresentare un pericolo per la salute umana.

Di conseguenza il numero delle procedure di infrazione a carico del nostro Paese scende a 78, di cui 62 per violazione del diritto dell'Unione e 16 per mancato recepimento di direttive.